lunedì 15 gennaio 2018

ansia

Scrivere è un pò come mettersi a nudo.
Anche se prendi cerchi di prendere le distanze dai tuoi racconti o dalle composizioni che di getto scrivi, dentro ci sei anche tu.

Quanto poi ci sia di realtà o finzione questo è dato saperlo solo a chi scrive ma vi assicuro c'è sempre tanto di verità: verità forse nascoste a noi stessi, nel profondo che non vediamo o non vogliamo sentire.

Immancabilmente mi ritrovo a scavare nel profondo per far sentire quell'emozione che provo quando ho in testa 1 idea: e sei lì a trovare dentro di te le parole giuste per dare forma a quel sentimento....che è già provato, che è mio...e quindi dentro quelle parole ci sono io.

E quando manca l'ispirazione significa che c'è una stagnazione emotiva, qualcosa che blocca e che non lascia incanalare quell'energia creativa.

Da un paio di settimane mi sento di nuovo così....come se avessi fatto dei passi indietro invece di progredire nella battaglia al mio male oscuro.
Troppo sonno, troppo pigro, umore instabile e in attesa.
In attesa della psicoterapia.
In attesa della conferma della mia aspettativa senza retribuzione.
In attesa di definizione di cose importanti per la mia vita.

Attendo con troppa ansia molte cose che dovrebbero definirsi questa settimana

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