sabato 6 gennaio 2018

solo una fotografia

Ho così tanto sonno che dormirei per anni.
Vorrei svegliarmi
solo quando tutto questo sarà un brutto ricordo.
Sarebbe bello poter manipolare il tempo
correre in avanti
senza dover per forza attraversare tutte le fasi di una guarigione.
Dicono che servirà a farmi crescere
ma il più delle volte avverto solo di fare passi indietro.
Ho ricominciato a fare incubi
a svegliarmi durante la notte
mantido di sudore.
Ti cerco,
non ci sei mi assale la paura
mi manca il respiro.

Non posso far altro che buttarmi sul pavimento
trascinarmi fino alla cucina come un verme
perché non ho la forza di stare sulle mie gambe
e cercare come un tossico le gocce per stare meglio.
Quei momenti sono interminabili
ma non possono essere descritti
se non come uno squarcio improvviso
che diventa una pressa su corpo e mente.
In quei momenti penso di essere matto
penso di non avere alcuna via di fuga
penso di essere alla fine della mia esistenza.
La paura, vivere con lei, che qualcosa scateni un uragano
come farlo a spiegare?
Come fare a spiegarti
che ti senti talmente debole da non voler nemmeno aprire gli occhi?
Come descrivere gli attimi successivi,
la volontà che ti manca per affrontare un altro giorno
mascherando tutto sotto il miglior sorriso
o con quella rabbia verso te stesso?
Cosa ne sa la gente di cosa ho bisogno?
Cosa ne sa di come mi sento?
Cosa ne sa che non esistono parole per descriversi?
Cosa ne sa che ti guardi allo specchio e vedi solo la tua ombra?

Cerco solo tracce di me attraverso quello che scrivo
in attesa di trovare la strada che mi porti a me.

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